Paiste Formula 602 relaunch: al NAMM 2020 la Formula 602 si fa più grande

Circa trent’anni dopo la pausa forzata indotta dallo strapotere della Signature series e dopo una prima riedizione che ha visto la luce nel 2011, torna al NAMM 2020, con un nuovo progetto e una scelta di modelli ancora più ampia, la Paiste Formula 602 series.

I piatti della serie si sono imposti come standard a partire dagli anni ‘60 del secolo scorso, sulla scorta dell’attenzione che l’azienda elvetica ha sempre rivolto al panorama musicale nella sua complessità. L’incalzante affermazione di generi musicali legati alla dimensione elettrica e quindi ad una sempre crescente esigenza di volume, ha determinato il consolidamento e l’evoluzione del progetto che Paiste ha realizzato per la prima volta nel 1957, reinterpretando i criteri di lavorazione della tradizionale lega B20. La ricerca iniziale di un suono puro, definito ed equilibrato si sviluppa anche in termini di volume e presenza, tanto da diventare un riferimento indiscusso per i musicisti di blues, jazz e rock dagli anni ‘60 agli anni ‘80.

Fino a quando la creazione della Paiste Signature series, indotta dall’interesse di artisti affermati nei confronti dei piatti Paiste, ne decreta l’uscita di produzione nei primi anni ‘90. Tuttavia l’attenzione mai sopita per un prodotto che ha lasciato un segno così profondo, induce l’azienda a proporre una prima riedizione nel 2011 e una successiva nel 2016. Il rilancio del 2020 adegua la proposta dei nuovi modelli alle prerogative del contesto musicale dei nostri giorni. La realizzazione di ciascun modello muove i primi passi dalla replica fedele degli esemplari presi a campione dalla serie originale. Ciascun piatto si presenta visivamente identico al modello che intende replicare, dal fattore di forma alle serigrafie di loghi e descrizioni.

L’aggiornamento introdotto nella serie 2020 riguarda essenzialmente la produzione del suono e le dimensioni dei nuovi modelli. I piatti sono ancora più pesanti per far fronte al carico di volume sempre più condizionante e il novero delle misure disponibili si infoltisce per coprire le esigenze di un panorama sonoro vastissimo.

I modelli proposti:

  • I Medium da 16”, 17”, 18”, 19” e 20” sono piatti multifunzionali di peso medio. Dotati di un crash pieno e potente, possono essere utilizzati anche come ride nelle misure più larghe grazie ad un ping chiaro e definito;
  • Gli Heavy da 16”, 18” e 20” sono piatti pesanti con un volume e una presenza tali da garantire al suono di uscire anche nelle situazioni più affollate e rumorose. Anch’essi sono dotati di un ping che li rende utilizzabili come ride;
  • Con l’Heavy Hi-Hat da 14” e 15” l’azione del pedale produce un suono preciso e definito, tanto da renderlo ideale nelle esecuzioni più articolate. Sotto un’azione più massiccia e sostenuta si rivela potente e presente in ogni situazione;
  • L’Heavy Bell da 13” produce un suono cristallino con un incredibile sustain e un ping penetrante;
  • Il Sound Edge Hi-Hat da 15” dal suono morbido e ricco di basse, presenta un piatto inferiore ondulato che determina un suono di chiusura asciutto e pulito sotto l’azione del pedale;
  • I Thin Crashes da 17” e 19” sono piatti sensibili e reattivi con un suono cristallino e ricco di alte;
  • Il Paperthin da 20”, sebbene tanto sottile da reagire efficacemente anche alle sollecitazioni più morbide, restituisce un suono profondo e corposo.

La grande varietà di pesi e misure che la nuova serie mette a disposizione apre le porte a configurazioni molto più flessibili, in grado di coprire lo spettro sonoro e dinamico di tutti i generi musicali. Il fondatore e CEO di Drumeo, Jared Falk, ha testato per Paiste alcuni piatti. Dichiaratamente sospettoso, sulle prime, per via delle personali riserve maturate sulla aderenza dei piatti anni ‘80 alla scena musicale oltre che alle proprie esigenze tecniche ed esecutive, è tornato, in ultima istanza, sui propri passi. Fatta salva dallo stesso Falk la connotazione soggettiva del giudizio, la riserva era legata a quegli aspetti tecnici e progettuali che la nascita della nuova Formula 602 intende affrontare. Peso, dimensioni e volume, appunto.

Nel kit utilizzato campeggiano un Sound Edge Hi-hat da 15”, un Heavy crash e un Medium crash da 18”, un Medium ride da 22” e due Thin crash da 19” e 20”. In un contesto funk/rock, che alterna un playing articolato e cesellato a interventi power e colpi esplosivi, ogni piatto dimostra di essere al posto giusto. L’hi-hat è sempre presente sotto ogni tipo di azione e a qualunque livello di apertura. E’ brillante e definito ma mai tagliente. La presenza del ride da 22” e di quattro crash di diversi pesi e misure copre un’ampia gamma di sfumature e possibilità dinamiche.

Ogni piatto produce una risposta sempre presente in base al punto e all’incidenza della bacchetta. La stessa sensazione emerge anche con differenti configurazioni. Il batterista di Cher, Jason Stutter, inserisce tre Medium crash da 18”, 19” e 20” in un test dal sapore power rock più energico e penetrante. Il risultato è lo stesso: i suoni prodotti dalle diverse reazioni di bordi e campane non si perdono mai nell’enfasi dell’esecuzione generale, pur risultando sempre amalgamati e mai spigolosi.

In conclusione, secondo una posizione largamente condivisa, la Formula 602 Relaunch reinterpreta la serie originale, integrandola con requisiti di peso, volume, varietà e versatilità, che la traghettano a pieno titolo nella scena musicale attuale.

Top of the Week

Main Menu