California Dream – reportage dal Namm 2021
Ogni anno in California, nella seconda metà di gennaio, centinaia di espositori e decine di migliaia di visitatori popolano l’Anaheim Convention Center per partecipare al NAMM Show, l’evento che coinvolge l’intera industria mondiale degli strumenti musicali nella presentazione di nuovi prodotti, innovazioni e linee di tendenza destinate a caratterizzare il mercato nei mesi a venire.
Purtroppo, a causa dell’emergenza sanitaria Covid-19, l’edizione del 2021 non si è svolta secondo i criteri che negli ultimi 120 anni hanno motivato la mobilitazione di musicisti e addetti ai lavori da ogni parte del mondo. Infatti, come anticipato nell’agosto 2020 dal presidente e CEO della fondazione NAMM Joe Lamond, le porte dell’Anaheim Convention Center sono rimaste chiuse. In alternativa è stato confezionato ad hoc il format in live streaming “Believe in Music Week”, che ha trasferito nella dimensione degli eventi online i contenuti e le dinamiche del tradizionale NAMM Show. Believe in Music ha proposto un programma articolato e coordinato di esposizioni, seminari, eventi live, workshop e marketplace interattivi trasmessi online dalla nuova piattaforma BelieveInMusic.tv. Durante i cinque giorni dell’evento, dal 18 al 22 gennaio 2021, i produttori di strumenti musicali e attrezzature audio, artisti, dimostratori, organizzatori di eventi, scuole e rappresentanti di tutti i settori del mercato musicale e dell’intrattenimento in genere, hanno popolato la piattaforma digitale secondo un percorso interattivo regolato da una scaletta precisa e puntuale. Il settore degli strumenti musicali ha confermato la tendenza a proseguire i criteri concettuali e di produzione che già da qualche anno ispirano e caratterizzano i connotati delle proposte di molti marchi. Trasversalmente alle varie sezioni e ambiti specifici, il recupero di sonorità e tecnologie del passato e la realizzazione di strumenti compatti e portatili aggiornati con requisiti di connettività e di compatibilità con i dispositivi multimediali di uso comune, hanno rappresentato le linee guida di molti prodotti.
Nella sezione relativa a tastiere e pianoforti, l’azienda giapponese Korg ha presentato dei sintetizzatori che già nel design rivelano l’intenzione evocativa di ciascun progetto. Il nuovo Korg Modwave è un sintetizzatore digitale wavetable a 37 tasti, ispirato al DW-8000 del 1985. In linea con i criteri che hanno determinato lo sviluppo delle tecnologie Wave Sequencing 2.0 del modello Wavestate e FM Altered del modello OpSix, Modwave aggiorna e potenzia l’eredità del vecchio DW-8000, integrando oscillatori più profondi, maggiori dotazioni e controlli flessibili per una più ampia gamma di potenzialità operative. Il nuovo sintetizzatore dispone inoltre delle funzioni di elaborazione avanzata Kaoss Physics per le modulazioni, e Motion Sequencing 2.0 per la registrazione e l’editing di frasi complesse, concepita sulla base del Wave Sequencing 2.0 di Wavestate.
Proprio Wavestate rappresenta la base di un’altra fra le nuove proposte di casa Korg che, espandendo la tastiera del modello originale a 61 tasti con aftertouch, realizza l’edizione speciale Wavestate SE. Ad eccezione del fattore di forma e dell’integrazione di alcune nuove funzioni, Wavestate SE è dotato dello stesso motore di sintesi del modello a 37 tasti con Wave Sequencing 2.0, che consente la gestione separata e indipendente di tempo, sequenze di campioni e melodia.
Altri due strumenti completano il pacchetto di proposte che Korg ha voluto portare alla Believe in Music Week 2021. Si tratta delle riedizioni di due strumenti che hanno contribuito in modo significativo a definire l’evoluzione del suono elettronico dagli anni ‘70 ad oggi. Il primo è il miniKorg 700FS, un sintetizzatore monofonico completamente analogico che riprende e potenzia le caratteristiche del miniKorg 700S, rilasciato dall’azienda giapponese nel 1974 come versione migliorata del miniKorg 700 del 1973. Il nuovo miniKorg 700FS mantiene il doppio oscillatore e il ring modulator del modello “S”, con l’aggiunta di un riverbero a molla, un joystick per pitchbend e modulazione, aftertouch sulla tastiera a 37 note e un arpeggiatore. Le connessioni sono aggiornate con una porta USB, MIDI IN, un jack CV / Gate In e un pulsante di memoria per il salvataggio delle patch utente. Il miniKorg 700FS replica fedelmente lo stile di design dei modelli originali, restituendo una sensazione vintage autentica nonostante gli interventi di aggiornamento e ottimizzazione.
A chiudere la vetrina degli strumenti Korg, l’Arp 2600 M ripropone in versione compatta l’iconico sintetizzatore degli anni ‘70 Arp 2600, già riproposto nel 2020 col modello Arp 2600 FS. Al netto degli interventi di aggiornamento di filtri, connessioni e criteri operativi, l’aderenza al modello originale è tale da rendere possibile ancora oggi l’utilizzo del manuale e del patchbook in dotazione all’Arp 2600 originale. Il nuovo modello è dotato di interfaccia MIDI USB per il triggering delle note, il controllo dell’unità tramite computer e la gestione delle funzioni di pitchbend, modulazione e portamento per mezzo di comandi CC.
Rimanendo nell’ambito della produzione di sintetizzatori analogici, l’azienda italiana IK Multimedia ha presentato l’evoluzione di UNO Synth, il sintetizzatore monofonico che ha segnato nel 2018 l’ingresso di IK Multimedia nel mondo dei synth hardware, con le due nuove opzioni UNO Synth Pro e UNO Synth Pro Desktop. La differenza fra i due modelli risiede esclusivamente nel fattore di forma, nella tastiera e nelle dimensioni dei controlli hardware disposti sul pannello di controllo. UNO Synth Pro dispone di una tastiera Fatar a 37 tasti con synth action, mentre UNO Synth Pro Desktop monta una tastiera multitouch a 32 tasti in funzione di una prospettiva votata a compattezza e portabilità. UNO Synth Pro dispone di un’architettura parafonica, in grado di utilizzare ciascuno dei tre oscillatori per la sola generazione di voci di polifonia, fatte confluire in un unico canale di amplificazione e trattamento timbrico. Una sorta di compromesso fra monofonia e polifonia che ha rappresentato uno dei caratteri salienti di alcuni fra i primi sintetizzatori analogici.
Sempre nel reparto sintetizzatori, Yamaha ha ampliato la linea YC, inaugurata nel 2020 col modello a 61 tasti YC61, con i nuovi modelli a 73 e 88 tasti YC73 e YC88. La differenza fra i tre modelli riguarda esclusivamente l’estensione della tastiera; il motore sonoro, le funzioni e le dotazioni restano invariate. Si tratta fondamentalmente di un organo digitale con drawbar fisici, realizzato sulla base del brevetto proprietario di Yamaha “Virtual Circuit Modeling” (VCM) che ricrea in maniera dettagliata il suono e il comportamento di ogni circuito dello strumento che intende emulare. Dotato di due simulazioni realistiche di rotary e della possibilità di programmare ogni aspetto del suono, dalla velocità di rotazione dei coni al clic dei tasti, ciascun modello dispone anche di suoni di pianoforte acustico ed elettrico e di suoni di synth FM.
Yamaha ha inoltre aggiornato la linea CLP di pianoforti digitali Clavinova con i quattro modelli verticali e i due a coda della serie CLP-700. La meccanica dei nuovi strumenti si compone di tastiera GrandTouch-S e sistema Linear Graded Hammer, che riproducono con aderenza le dimensioni, i criteri di pesatura dei tasti e la risposta dinamica di un vero pianoforte acustico. Anche il sistema di scappamento dei martelletti, il pedale di risonanza GP Response Damper Pedal, le tecnologie Grand Expression Modeling e Virtual Resonance Modeling (VRM) e il campionamento mediante la tecnica di cattura binaurale compongono il carattere realistico e coinvolgente di ciascuno dei quattro modelli della serie.
Nell’ambito degli strumenti a fiato digitali, Roland ha presentato il nuovo Aerophone Pro, che si unisce ai modelli AE-10, Aerophone Go e Aerophone Mini della linea Aerophone lanciata nel 2016. Aerophone Pro rappresenta il modello top di gamma della serie, con il sistema di sintesi Roland ZEN-Core, già in dotazione ai sintetizzatori Fantom e Jupiter-X, e la tecnologia SuperNatural che modella il timbro riproducendo l’intero complesso di eventi che concorrono alla produzione del suono. Alimentato a batteria, lo strumento è programmabile sotto ogni aspetto, dalla diteggiatura, alla sensibilità del soffio, alla pressione del morso, e dispone di connessioni audio e MIDI, porta USB, dispositivo Bluetooth MIDI, uscita cuffie e diffusore incorporato. Come per molti altri prodotti digitali di ultima generazione, con Aerophone Pro viene fornita l’app gratuita per iOS e Android “Aerophone Pro Editor”, per la configurazione dello strumento e la personalizzazione dei suoni da remoto, tramite la scheda Bluetooth integrata.
Nella sezione batterie, Tama reintroduce la serie Starclassic Performer con una nuova proposta di fusti in acero e betulla. Questa combinazione di legni è inedita per gli strumenti della serie Starclassic, conosciuta dal 1994 per includere fusti ibridi composti da mix meno tradizionali come betulla e bubinga o noce e betulla. La scelta di legni che compongono i fusti della nuova Starclassic Performer corona l’offerta sonora varia e diversificata che ispira l’intera serie. Sempre dal Giappone, nell’ambito della produzione di batterie elettroniche, Yamaha ha presentato la linea di kit compatti DTX6 con i modelli DTX6K-X, DTX6K2-X e DTX6K3-X. Ciascun kit è equipaggiato con il modulo sonoro DTX-PRO con Kit Modifier, che consente di intervenire in tempo reale sui parametri di ambiente, di compressione e dei molti altri effetti di cui dispone l’unità. Il modulo è dotato di connessioni che includono ingressi trigger, porta USB, MIDI Out, uscita cuffie e uscita di linea. Sia il pad rullante che i tom del modello di punta DTX6K3-X sono in TCS (Textured Cellular Silicone, presente sui set di batteria elettronica Yamaha di fascia alta), mentre nei modelli DTX6K-X e DTX6K2-X il rullante in TCS è abbinato a due tom in gomma. Nella pagina web di presentazione della serie, Yamaha dichiara che i kit DTX6 sono rivolti a “tutti i batteristi che hanno bisogno di un kit compatto e vogliono divertirsi, suonare come un professionista senza soffrire il passaggio dalla elettronica alla batteria acustica”.
Il 2021 è anche l’anno in cui cade il 75° anniversario di Pearl, altra azienda giapponese leader nella produzione di strumenti a percussione, fondata da Katsumi Yanagisawa il 2 aprile 1946. Nel corso della Believe in Music Week, Pearl annuncia: “Il 2 aprile 2021 ospiteremo un evento globale per presentare i nostri nuovi prodotti per il 2021 e iniziare un anno di celebrazione del nostro 75 ° anniversario”.
Anche due rinomate aziende europee hanno presentato alla Believe in Music Week le nuove proposte per il 2021. Dall’Italia, la nuova serie di batterie acustiche Opera, segna una tappa ulteriore nello sviluppo del sistema di doghe che dal 1982 rappresenta il marchio di fabbrica dell’azienda Tamburo. I fusti dei cinque kit che compongono la serie sono realizzati con cinque strati di betulla a incollaggio fenolico per la produzione dei listelli che compongono il cilindro poliedrico, rivestito esternamente con laminato HPL (High Pressure Laminate) per uno spessore complessivo di 6mm. La struttura è rinforzata internamente con anelli in faggio e rivestita con finiture in melaminico o in legno con verniciatura PU. Ciascun kit è proposto secondo configurazioni standard, con opzioni di customizzazione per adattarsi a diversi stili e preferenze.
Dalla Svizzera, l’azienda produttrice di piatti Paiste prosegue il percorso di riedizione iniziato nel 2019 in occasione del 30° anniversario della serie Signature. Ai modelli prevalentemente leggeri introdotti nel 2019, si aggiungono nel 2021 cinque piatti con misure e pesi più classici, dal suono forte e potente: Power Hi-Hat da 14” e 15”, Heavy Hi-Hat da 14”, Power Crash da 19” e 20”, Power Ride da 20” e 22” e il Mellow Ride che si espande dalla misura originale di 20” ai 22” del nuovo modello.
Nella sezione che comprende chitarre, bassi ed effettistica, Ibanez ha messo sul piatto più di una novità. La prima è rappresentata dalla serie di chitarre elettriche solid body AZS, che ripropone gli aspetti tecnici e strutturali della popolare serie AZ, nel più classico design single-cut. Il contour a C del manico, il radius da 12 pollici della tastiera e i tasti in acciaio trasferiscono nei nuovi modelli il comfort ergonomico e la suonabilità agile e scorrevole degli strumenti AZ, mentre il carattere vintage del corpo e dell’hardware restituisce uno strumento inedito, che taglia i ponti col design moderno della serie precedente. In entrambi i modelli, AZS2209 con ponte hardtail e AZS2200 con ponte tremolo, il pickup al ponte è inclinato e montato su una piastra in metallo, per un suono chiaro e twangy in linea con altri modelli dallo stesso stile di design.
La serie AZS rappresenta anche la fonte d’ispirazione per il modello signature LB1 firmato dalla brasiliana Lari Basilio, prima chitarrista donna ad essere stata invitata da Joe Satriani a far parte della G4 Experience nel 2019. Il profilo AZS del corpo in frassino presenta una sfarzosa finitura viola con binding bianco e hardware dorato. Il manico a C e la tastiera con 22 tasti jumbo in acciaio sono in acero birdseye. A differenza degli altri modelli AZS, la LB1 è equipaggiata con tre pickup Seymour Duncan passivi in AlNiCo montati in configurazione HSS e dotati dello stesso Alter Switch già in dotazione agli altri modelli, che espande le possibili combinazioni fra le bobine oltre quelle previste dalle cinque posizioni del selettore.
Nel reparto dei bassi elettrici, Ibanez infoltisce la serie SR Premium col modello SR1305SB. Si tratta di un basso a cinque corde con corpo in mogano africano, top in frassino sabbiato/panga panga, manico Atlas in cinque pezzi panga panga/purpleheart con aste di rinforzo KTS Titanium e tastiera in panga panga rilegato. I pickup son due Nordstrand Big Break con equalizzatore a tre bande Ibanez Custom Electronics e switch per la selezione della modalità attiva o passiva.
Fra gli strumenti signature, la ormai consolidata collaborazione fra Gibson e l’istrionico chitarrista Slash ha prodotto la nuova Slash Victoria Les Paul Standard Goldtop, che si unisce ai due modelli Les Paul e all’acustica J-45 già presenti all’interno della Slash Collection presentata dal marchio statunitense nel corso del NAMM 2020. La chitarra presenta le caratteristiche strutturali della Gibson Les Paul ‘91 Goldtop utilizzata da Slash durante lo Use Your Illusion Tour dei Guns ‘N Roses, con l’aggiunta di qualche aggiornamento tecnico e dei classici elementi di design che non possono mancare in uno strumento signature. Il corpo si compone di un fondo in mogano con finitura scura e top in acero in tinta dorata, laccati a lucido con finitura alla nitrocellulosa. Sul manico “set in” in mogano, con profilo a C Vintage ‘50 campeggia la tastiera in palissandro a 22 tasti medium jumbo, con radius da 12 pollici e capotasto in Graph Tech da 42,8mm. L’hardware placcato al nickel si compone di meccaniche Keystone Vintage, ponte ABR-1 Tune o matic con cordiera e perni per la tracolla Shaller Strap Locks con chiusura di sicurezza. I pickup sono due Burstbucker in AlNiCo 2 realizzati secondo specifiche indicate da Slash, con controlli di tono e volume cablati a mano. Le decorazioni “signature” includono la firma di Slash sul coperchio del truss rod e il logo Skully disegnato a mano e serigrafato in oro sul retro della paletta.
Sempre negli Stati Uniti, dai laboratori di Stevensville nel Maryland, PRS propone per il 2021 la nuova PRS Special Semi-Hollow con corpo in mogano, top in acero fiammato con foro a “f” sulla parte superiore, manico in mogano e tastiera in palissandro con 22 tasti e i classici intarsi “birds”. La configurazione HSH dei pickup dispone due humbucker PRS 58/15 LT a ponte e manico, mentre in posizione centrale è installato un PRS Narrowfield, una sorta di hambucker “compresso”, con i poli magnetici più vicini fra loro rispetto alle bobine doppie tradizionali, col risultato di un suono più cristallino e affine a quello di un single coil, ma meno soggetto a disturbi e interferenze. Al selettore a cinque vie sono associati due mini switch che estendono le possibili combinazioni fra le bobine degli hambucker fino a dodici possibili configurazioni, per una tavolozza tonale varia e versatile. L’hardware si compone di ponte tremolo PRS Gen III e meccaniche bloccanti PRS Phase III .
In campo acustico si incontrano le proposte dei due colossi del settore Taylor e Martin. Dall’ingegno del master designer Andy Powers, Taylor presenta il nuovo modello Taylor GT (Grand Theatre), che combina il comfort di una strumento compatto col suono ricco e corposo di una chitarra di dimensioni standard. La Taylor GT prende a prestito il corpo di una Grand Orchestra, riducendone lunghezza e profondità col risultato di un diapason da 24-1/8 pollici che colloca la Taylor GT fra una GS Mini e una Grand Concert. Ispirato alla catenatura V-Class, punta di diamante degli strumenti ideati da Andy Powers, il rinforzo C-Class è progettato per assecondare il design compatto della Taylor GT, ottimizzando sustain, volume e risposta delle frequenze basse. I modelli disponibili sono: GTe Urban Ash e la versione non elettrificata GT Urban Ash in frassino urbano e abete, GT 811e in palissandro indiano e abete rosso, GT K21e in Koa Hawaiano. Ad eccezione della GT Urban Ash, tutti i modelli sono dotati del sistema di amplificazione Expression System 2.
Il primo dei due strumenti proposti da Martin è la chitarra acustica D-35 David Gilmour Custom Signature Edition, realizzata in base alle specifiche dettate dall’iconico chitarrista dei Pink Floyd. Ispirata alla D-35 utilizzata da Gilmour per oltre quarant’anni, si presenta rivisitata nella nuova versione con fondo e fianchi in mogano, top in abete Adirondack con Vintage Tone System, rilegatura bianca antica e finitura lucida vintage. Le meccaniche sono sei Waverly Relic Nickel. La tiratura è limitata a 250 esemplari firmati a mano dallo stesso Gilmour. Sempre da Martin arriva la chitarra acustica elettrificata a 12 corde GRAND J-16E. La chitarra è realizzata a Nazareth, in Pennsylvania, con fondo e fasce in palissandro dell’India orientale, top in abete Sitka e catenatura a X smerlata. Il manico presenta un contour affusolato ad alte prestazioni, si unisce al corpo all’altezza del 14° tasto e alloggia una tastiera in ebano con venti tasti. La preamplificazione è affidata al sistema Fishman Matrix VT Enhance NT2. Nella categoria degli amplificatori per chitarra, Vox prosegue il percorso di sviluppo della tecnologia VET (Virtual Element Technology) con il combo da 50 Watt a modelli virtuali, Mini Go 50. Concepito in base a requisiti di compattezza e trasportabilità, il Vox Mini Go 50 può essere alimentato a batteria, rivelandosi ottimale per vari utilizzi, da quello domestico ai concerti su palco o per strada. La tecnologia VET, ereditata dal Vox Cambridge 50, garantisce una resa realistica e reattiva, mettendo a disposizione dieci amplificatori virtuali e un pacchetto completo di dotazioni per la produzione di un suono definito e versatile, attraverso un cono da 8 pollici. Oltre ai controlli di Volume, Gain e Tono, il Mini Go 50 dispone di otto effetti, un ingresso microfonico con vocoder, una drum machine, un looper, un ingresso AUX, un’uscita cuffie e un ingresso footswitch per il controllo delle varie funzioni. Fra le offerte riguardanti gli effetti per chitarra e basso, l’azienda giapponese Boss ha presentato la nuova GT-1000 Core, una pedaliera multi-effetto che si aggiunge come alternativa compatta agli altri modelli della serie GT. Erede diretta della top di gamma GT-1000, la GT-1000 Core dispone della stessa tecnologia AIRD (Augmented Impulse Response Dynamics) supportata da un motore DSP ad alta velocità, convertitori AD/DA a 32bit, elaborazione in virgola mobile a 32bit, e frequenza di campionamento a 96kHz lungo tutto il percorso audio. Include inoltre effetti BOSS classici, pedali vintage, effetti MDP e algoritmi importati direttamente dai pedali DD-500, MD-500 e RV-500, con la possibiltà di utilizzare 24 blocchi di effetti simultanei, inclusi due diversi amplificatori, e numerose opzioni di routing in serie e in parallelo. Il GT-1000 Core è dotato di simulazioni di cabinet basate su tecnologia Impulse Response e consente il caricamento di IR esterni in formato WAV per mezzo del software GT-1000 IR Loader. Le connessioni includono ingressi e uscite stereo, Send e Return stereo, interfaccia MIDI TRS e porta USB per il collegamento al computer. Sono di serie anche un looper e l’accordatore integrato.
Fra le attrezzature da studio, Shure ha proposto il microfono MV7. Ispirato al modello SM7B, il nuovo MV7 è un microfono dinamico dotato sia di uscita XLR per il collegamento a mixer o schede audio sia di porta USB per il collegamento diretto al computer ed è concepito particolarmente per le attività di streaming e podcasting di livello professionale. Sulla scocca in metallo è installata un’interfaccia touch per la regolazione veloce del livello di guadagno del microfono, del volume delle cuffie e del mix fra segnale d’entrata e segnale d’uscita. Attraverso l’app ShurePlus MOTIV è possibile controllare le impostazioni da remoto e attivare la funzione Auto Level, che regola automaticamente i parametri di guadagno e compressione.
La struttura cardioide altamente direzionale dell’MV7 isola la voce rimuovendo i rumori di fondo, per registrazioni e streaming puliti all’interno di qualsiasi contesto ambientale.
Nella sezione delle interfacce audio, Universal Audio ha portato alla Believe in Music Week le proposte a rack e desktop della serie Apollo. Al netto delle differenze in termini di fattore di forma e quantità di dotazioni di ciascun modello, le interfacce Apollo hanno in comune le innovazioni che hanno contribuito ad inserire Universal Audio fra i principali marchi di riferimento, nel mondo della registrazione digitale. Le interfacce Apollo sono dotate di convertitori A/D e D/A con elevata gamma dinamica e basso rumore per un suono estremamente definito e aperto, e presentano un’architettura definita dall’interazione fra i preamplificatori microfonici Unison e la tecnologia proprietaria UAD che produce un’elaborazione a bassa latenza con plug-in realizzati in base alla tecnica di modellazione fisica, oltre alla connettività ad alta velocità dell’interfaccia Thunderbolt in dotazione alla maggior parte dei modelli. La tecnologia UAD offre una gamma di plug-in in grado di emulare preamplificatori vintage come UA, API, Neve, SSL e Manley, con un approccio operativo identico a quello delle macchine originali, grazie alla riproduzione puntuale di tutti gli stadi di elaborazione del segnale alla base del processo di modellazione fisica.
Dall’altra parte dell’oceano, il marchio inglese Focusrite ha presentato la terza generazione di interfacce audio Scarlett, con una serie composta da cinque modelli desktop e un modello a rack, oltre a due bundle con cuffia e microfono e due preamplificatori microfonici a otto canali. Ciascun modello dispone di convertitori A/D e D/A a 24bit con frequenza di campionamento di 192kHz e preamplificatori microfonici Scarlett di terza generazione con funzione Air, che ottimizza la registrazione delle voci e degli strumenti acustici, simulando la sonorità dei preamplificatori della serie ISA. Le unità sono dotate di una porta USB gestita da driver a bassa latenza per la registrazione e il monitoraggio in tempo reale, e di interfaccia MIDI per il collegamento di synth e controller esterni. Con le schede Scarlett sono forniti i software Ableton Live Lite music making e Pro Tools – First Focusrite Creative Pack, oltre a plug-in Focusrite, XLN, Softube e tre mesi di abbonamento gratuito a Splice Sounds.
I quattro modelli di mixer analogico della serie Onyx Premium rappresentano la nuova proposta del marchio americano Mackie. I mixer della serie sono equipaggiati con preamplificatori microfonici Onyx a basso rumore e con 60dB di guadagno per un suono definito e una headroom imponente, equalizzatore Perkins a tre bande ispirato al “British EQ” degli anni ‘60 e ‘70 con midrange semiparametrico e una libreria di effetti professionali con equalizzatore dedicato. I mixer Onyx possono registrare direttamente in stereo su scheda SD o in multitraccia a 24bit con frequenza di campionamento di 96kHz, instradando i segnali in uscita alla DAW in uso, tramite l’interfaccia USB integrata. Il display a colori consente la navigazione fra i parametri degli effetti e la gestione delle funzioni di registrazione e riproduzione sulla scheda SD, mentre i pulsanti luminosi rendono le operazioni agevoli anche in condizioni di scarsa visibilità. Ciascun modello è corredato di un pacchetto software che include Pro Tools | First, dotazioni di plug-in della Mackie Musician Collection e della DAW Essentials Collection, oltre alla DAW Waveform OEM.
Nell’ambito della corsa all’integrazione fra sistemi analogici e digitali, Korg ha realizzato la linea di mixer ibridi Soundlink, che comprende il modello a 24 canali MW-2408 e quello a 16 canali MW-1608. Il progetto si propone di combinare le caratteristiche sonore e le dinamiche di routing dei banchi analogici con la flessibilità e versatilità delle apparecchiature digitali, con particolare riguardo per i contesti live. La sezione analogica si compone di preamplificatori HiVolt progettati da Peter Watts su ispirazione della tecnologia alla base della storica console Trident. Ogni canale è dotato di equalizzatore a quattro bande, quattro mandate ausiliarie, una mandata FX, Pan Knob e un compressore progettato da Peter Watts per ciascun canale monofonico. I gruppi Mute consentono di richiamare diverse combinazioni di canali per variazioni istantanee di configurazione del banco in contesti particolarmente dinamici ed elaborati. La funzione Musician’s Phone consente di miscelare il segnale di un singolo canale con il mix generale utilizzando un’unica manopola dedicata, evitando di modificare le impostazioni del mix principale o di sprecare un bus per il solo monitoraggio. La sezione digitale comprende un modulo multieffetto con ventiquattro algoritmi utilizzabili simultaneamente fino a un massimo di dieci e configurabili per mezzo dei pulsanti disposti sotto il display, evitando così la navigazione fra schermate. Come recita il titolo della pagine web di presentazione della serie, i mixer SoundLink si fondano sul principio secondo il quale “Un mixer non dovrebbe solo suonare bene. Dovrebbe essere molto facile da usare”.
A sottolineare la portata di un evento che ha modificato e adeguato con efficacia le dinamiche e i contenuti all’eccezionalità del momento storico, il maestro liutaio e partner di Taylor Guitars Andy Powers ha dichiarato: “Believe in Music non è il NAMM Show che tutti conosciamo e amiamo. Ma è un altro modo per riunirsi come comunità e godersi la reciproca compagnia. Ed è stato meraviglioso osservare il modo in cui il NAMM ha creato qualcosa di nuovo in un periodo di circostanze davvero terribili”.
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