Gibson Slash Collection: Les Paul e J-45 signature models

Possa piacere o meno, il ruolo di Slash nel panorama rock degli ultimi trent’anni è già da tempo universalmente riconosciuto e consolidato, così come il suo rapporto simbiotico con gli strumenti di casa Gibson.

Chi immagina Slash, lo immagina mentre imbraccia una Les Paul. Ed effettivamente, nel corso degli anni i modelli signature non sono mancati. Dalla Custom Shop del 1990, passando per le varie Standard, Goldtop e Brazilian Dream solo per citarne alcune, il binomio Slash/Gibson è solido e davanti agli occhi di tutti. Talmente solido che verso la fine del 2019 Gibson annuncia l’uscita di un’intera collezione firmata dall’ex chitarrista dei Guns ‘n Roses e presentata al NAMM 2020.

La collezione include due Les Paul e un’acustica J-45, ciascuna disponibile con finiture dai nomi chiaramente evocativi, legati alla carriera e alla storia di Slash. November burst, Appetite burst, Vermillion burst e Anaconda burst sono le opzioni sul piatto. Delle due Les Paul una è prodotta in edizione limitata. La limitazione, in ogni caso, si ferma al solo aspetto estetico.

Le caratteristiche strutturali e funzionali dei due modelli rimangono pressoché identiche. La Les Paul in questione è a tutti gli effetti una Les Paul con qualche upgrade in linea col carattere del suo illustre endorser. Top in acero fiammato AAA su corpo in mogano massiccio con binding color crema e finitura lucida alla nitrocellulosa. Il diapason è da 24,75 pollici e il manico set-in in mogano è profilato con un contour a “C” 50’s Vintage.

La tastiera in palissandro con ventidue tasti Medium Jumbo e segnatasti in acrilico, termina alla paletta con un capotasto in graphtec e sei meccaniche Keystone Vintage. Il ponte è un ABR-1 Tune-O-Matic con barra di arresto in alluminio. Dal top in acero, in corrispondenza di ponte e manico, emergono due hambuckers Burstbucker Custom in Alnico II, controllati da un selettore a tre posizioni.

A ciascun pickup è associato un potenziometro per il volume e uno per il controllo del tono. Nel vano sul retro dello strumento, alloggia la circuitazione cablata a mano e con condensatori a goccia. Non mancano i riferimenti distintivi di un prodotto signature: la firma di Slash sul coperchio del truss rod e il logo Skully disegnato a mano e serigrafato in oro sul retro della paletta.

Il modello acustico J-45 si rivela subito molto aderente alla sua antenata che dal 1942 rappresenta un’icona di riferimento nel modo delle chitarre folk. Cassa grande e spalla rotonda confermano l’intenzione evocativa dello strumento. Il top in abete massiccio di sitka si combina con fondo e fasce in mogano massiccio consegnando un suono pieno e aggressivo. Fino a qui si potrebbe avere l’impressione di trovarsi di fronte a una J-45 tradizionale.

Le innovazioni volute da Slash, infatti, riguardano fondamentalmente manico e preamplificazione. Il manico è in mogano, secondo tradizione, profilato con un contour a C modificato in base a un progetto dello stesso Slash. Ospita una tastiera in palissandro con venti tasti e radius da 16 pollici, più ampio e moderno in confronto ai 12 pollici delle J-45 tradizionali. Il diapason dello strumento è di 24,75 pollici.

La sella montata sul ponte Belly up tradizionale, il capotasto da 43,80 mm e i pin al ponte per il bloccaggio delle corde sono in Tusq. Le meccaniche sono sei Grover Rotomatics placcate al nichel. Il sistema di preamplificazione è costituito da un pickup piezoelettrico attivo LR Baggs VTC con controlli di tono e volume alloggiati nella buca armonica.

Gli strumenti in ultima analisi rivelano un equilibrio vincente fra tradizione e innovazione, pur considerando l’impronta lasciata dall’intervento di un chitarrista dal suono così caratterizzato e definito. Tutte le chitarre della Slash Collection includono una custodia rigida oltre a un kit di accessori Gibson, corde Ernie Ball e plettri Slash Jim Dunlop Tortex.

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