Il mio primo basso elettrico. Quale scegliere?

Mi congratulo con voi per la scelta di acquistare un basso elettrico! Occorre essere tipi riflessivi e anticonvenzionali per non cedere alle lusinghe dei riflettori del microfono, della batteria e dell’onnipresente chitarra. Un ruolo solo apparentemente di comprimario, perchè suonare il basso significa viaggiare dentro il nucleo della composizione, tenendo uniti e coesi gli altri membri della band.

Per approcciarsi all’acquisto di un basso conviene fare dei conti realistici, non solo sulle nostre tasche, ma anche sulle dimensioni delle nostre mani. Lo strumento infatti ha un suo percorso in salita proprio all’inizio, in cui sarà fondamentale acquisire una corretta impostazione delle mani. Se queste sono particolarmente piccole oppure lo strumento è destinato ad una persona molto giovane (si può fare eh!) è perfettamente inutile comprare un basso a scala tradizionale cioè a 34 pollici, ma sarà opportuno cercare tra gli strumenti a scala media o corta. In questi, infatti, la lunghezza dei tasti è minore e consente anche alle dita più corte di rapportarsi con lo studio delle diteggiature. Diversamente avremo una difficoltà per la mano sinistra che potrebbe rivelarsi insormontabile o scoraggiarci fatalmente.

Di questo genere di bassi tratterò più avanti, inizierò concentrandomi sugli strumenti tradizionali a scala lunga.

Innanzitutto occorre vi rechiate fisicamente in un negozio. Con questo strumento avete deciso di passare delle ore di studio e divertimento, quindi scopritelo dal vivo! Anche se ci capite poco o nulla, fatevi emozionare nel provarlo. La musica deve fare questo e i mezzi per farlo sono appunto gli strumenti musicali che state cercando. Non interrompete questa catena per pigrizia. Fatevi colpire anche dal colore e dal design. Unico limite alla vostra preferenza potrebbe stare nelle forme non classiche, come ad esempio i bassi a freccia o a stella o rettangolari. Questi, infatti, saranno difficili da tenere orizzontali anche da seduti, costringendovi a sorreggerli oltre che a suonarli. Inoltre queste forme soffrono del particolare fenomeno del neck diving, cioè la tendenza della paletta a scivolare verso il basso, in un equilibrio decisamente sbilanciato.

Se anche non sapete suonare per nulla, nel negozio troverete una persona che vi illustrerà con professionalità le qualità di ciò che vi attrae e potrete scegliere più consciamente.

Sarà importante cercare un manico non troppo spesso e possibilmente non troppo largo. La forma a Precision, capostipite di tutti i bassi, vista la larghezza del manico, è da valutare in base alle vostre mani.

Un altro particolare sarà la forma del pick up. Nella tecnica tradizionale delle dita occorre appogiarcisi con il pollice della mano destra per creare un fulcro. Se il pick non lo consente perchè troppo grande ed allontana le dita dalle corde (come in alcuni Cort Artisan, con i pick up a saponetta) o perchè sprovvisto di un appoggio piano (tipo Telecaster o Rickenbacker) è meglio soprassedere. Avete deciso che suonerete solo con il plettro? Non importa, consiglio di non precludere alcuna possibilità.
Suonate di persona anche per capire l’attitudine delle vostre mani: personalmente sono mancino in tutto, ma non nel suonare. Non sono neanche un caso raro.

Avendo un budget a quattro cifre vi direi certamente di acquistare uno strumento tradizionale come Fender Jazz o Precision o Music Man Sting Ray, ma dovendo contenere le spese vi darò diverse indicazioni, divise in due fasce approssimative: entro i 200 euro ed entro i 300. Tenete presente che alcune varianti di colore e finitura possono accrescere sensibilmente il prezzo di una serie.

Nella fascia più contenuta di prezzo troviamo una buona scelta nei bassi Eko, nella forma Jazz, Music Man e Precision, tutte ugualmente valide.
Anche Cort realizza bene i suoi bassi entry level, soprattuto la serie Action PJ, con l’accattivante variante della verniciatura a poro aperto, che lascia cioè vedere le venature del legno.

La mia personale palma della categoria però va a Ibanez, con due serie ugualmente valide: la GSR, con due pick up di tipo jazz e un suono veramente credibile e la recente serie TMB, dalla forma e colorazioni molto originali. Occorre tener presente che in questa fascia di prezzo, nessun produttore include una custodia per lo strumento, quindi preventivate almeno una ventina di euro per una borsa morbida.

Nella fascia di prezzo immediatamente superiore troviamo ancora Ibanez con i primi modelli della serie SR. Sono bassi elettrici dalla produzione consolidata che presentano un bel manico comodo e l’elettronica attiva (cioè la possibilità di equalizzare alti, medi e bassi direttamente sullo strumento).

Il marchio Epiphone con la serie Toby (disegnato originalmente da Micheal Tobias, noto liutaio americano), ci propone un basso dalla forma molto accattivante, peso leggerissimo (particolare molto importante quando dovrete fare i primi concerti) ed elettronica attiva.

Questo basso è presente anche nel paccheto basso + amplificatore + accessori proposto da Epiphone. Normalmente non consiglierei questa formula, ma vista la buona qualità dello strumento credo sia una buona scelta.

Sempre sotto i 300 euro entra nel mercato anche Fender, con la serie Affinity di Squier, un buon compromesso tra peso, suono e suonabilità nelle forme originali del basso, Precision e Jazz disegnate da Leo Fender.

Una menzione per i bassi Sire (i cui modelli base sono poco sopra i 300 euro) pensati da Marcus Miller proprio per iniziare a studiare con uno strumento ben realizzato e non penalizzante. Sono davvero ben costruiti e si collocano in un rapporto qualità/prezzo veramente vantaggioso.

Per quanto riguarda i bassi a scala media o corta segnalo, Ibanez SRMD, Fender Squier Mini, la versione di Ibanez TMB a scala corta ed infine, se siete appassionati di musica hard rock ed heavy metal, vi piacerà sicuramente il Jackson JS1X dalla caratteristica paletta a punta.

Spero di aver fatto un po’ di chiarezza sulle possibili scelte per il vostro primo strumento. Sarà il primo e non pensatelo mai come definitivo, i gusti strumentali cambiano e si evolvono. Non fate i sentimentali con il vostro primo basso, se vi piace suonare vi troverete a rivenderlo e a comprarne di nuovi, perchè legandovi a questa passione vorrete che i bassi vi riempiano la casa!

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